Mi chiamo Silvia e sono, per forma e sostanza (come dicevano i CSI), un bell’elemento, direi.
Di chimica so poco o niente, di fisica ancora meno, ma credo che anche se veniamo al mondo in un modo, la vita e noi stessi cambiamo la nostra forma e a volte anche la nostra sostanza.
A scuola ci hanno insegnato che la materia è indistruttibile, cambia solo di stato, può passare da solida a liquida a gassosa, un po’ come noi se solo lo vogliamo.
La parte di noi più concreta è pura materia, ma poi esiste quella parte effimera che è il nostro modo di essere un miscuglio formato dalle nostre inclinazioni, difetti, qualità e ovviamente dalla somma dei nostri errori, vittorie, esperienze e sogni. Secondo me anche questo lato di noi stessi è materia, e dando un calcio a tutte le lezioni al rispetto che io non so e preferisco ignorare, mi viene da pensare a un parallelismo tra la materia e il nostro modo di essere.
Ci sono alcuni di noi che sono solidi come rocce, e non credo che questo significhi forza anzi, penso che nelle persone rigide, quasi granitiche ci sia una sorta di timore alla vita.
Altri invece sono flessibili come giunchi, anche se l’esempio che mi piace di più è quello dell’acqua: sono liquidi! Persone che pur adattandosi agli eventi della vita, come l’acqua, mantengono la loro forza. Ad esempio è questa bellissima citazione di Bruce Lee:
“Don’t get set into one form, adapt it and build your own, and let it grow, be like water. Empty your mind, be formless, shapeless — like water. Now you put water in a cup, it becomes the cup; You put water into a bottle it becomes the bottle; You put it in a teapot it becomes the teapot. Now water can flow or it can crash. Be water, my friend”.
Non fissarti in una forma, adatta e costruisci la tua propria, e lasciala crescere, sii come l’acqua. Svuota la tua mente, sii privo di forma, senza forma – come l’acqua. Vedi, metti l’acqua in una tazza ed essa diventa la tazza, metti l’acqua in una bottiglia, ed essa diventa la bottiglia; mettila in una teiera, diventa la teiera. Ora l’acqua può scorrere o può bloccarsi. Sii acqua, amico mio.
Le affermazioni di Bruce Lee derivano dal suo studio di varie filosofie e arti marziali, e sono di una saggezza incredibile. Ammiro profondamente le persone liquide, che sanno scorrere lungo il percorso della vita, adattandosi a ogni curva, salto, precipizio.
E poi ci sono io – e qualcuno in più – persone che sono pura aria.
– Pensi di essere evanescente? – Mi verrebbe da chiedermi, e la risposta sarebbe, in questo strano monologo:
-No, piuttosto inconsistente, esisto, ma sono intangibile -.
-Sarà per questo che ti affanni continuamente, cercando di lasciare segni del tuo passo su questa terra?–
-Può darsi, non mi sono mai posta questa domanda. Anzi, adesso che mi ci fai pensare, credo che tu abbia ragione, è come se attraverso le mie parole, i miei dialoghi tra Cappuccetto e il Lupo, le mie poesie (forse sarebbe più corretto chiamarle filastrocche), i miei racconti, le mie foto e i miei pensieri random, cercassi di lasciare una traccia, un aspetto, un ricordo di me negli altri-.
– Ma sei insostanziale, sei aria, per dirla breve, uno stato gassoso, non te lo ricordi più? –
– Lo so, ma spero sempre che la forza delle mie parole intrise di metafore ed allegorie, di sentimenti incontrati e alcuni persi, di sentimenti sbagliati per gente sbagliata a volte, trasmettino qualcosa di tangibile, di solido, di durevole negli altri-.
-Una sorta di lezione di fisica? –
-Assolutamente no, io direi una lezione di semiotica, in una ricerca a volte quasi spasmodica di segni che formino una significazione. Come dicevano i filosofi medioevali «aliquid stat pro aliquo», vale a dire qualcosa che rinvia a qualcos’altro. Più che un insieme di morfemi, di fonemi e di pixel (siamo nell’era digitale), vorrei che questa evanescenza, questa trasparenza diventasse una sorta di tatuaggio indelebile nelle persone che mi leggono, che mi guardano, che mi pensano.
– Una gran bella pretesa per una che dice di essere aria. Non sarebbe meglio se fossi più liquida?-
– Spero sempre in una condensazione, in un qualche fenomeno meteorologico che attivi questo cambio in me, ma poi, alla fine anche essere così non è male, in qualche modo il resto del mondo ti respira, basta non essere solo pura aria, ma anche aria pura-
Silvia.
Ho scoperto questo blog per caso e ci tengo a dirti che adoro i tuoi scritti!!!
Grazie
Giada
Grazieee. Sono un po’ ferma da tempo, per troppo lavoro ma commenti come il tuo mi fanno venir voglia di riprendere a scrivere (e aggiornare il sito…). Grazie ancora, Giada.