Lo spirito… a che età comincia ad aver bisogno di trucco? Quino, Mafalda Guardo la pochette dei trucchi, oddio quanti ne ho. Chiaro, non li uso quasi. Le parole di mia madre si rincorrono nella mia mente “Non ti truccare tanto, il trucco si chiama così perché in realtà non si deve vedere, un c’è e non c’è, altrimenti si rischia di sembrare un albero di Natale”. Sarà forse per quello che non sono particolarmente proclive agli alberi di Natale? Il mio unico alberello ha delle decorazioni quantomeno strane: matrioske russe comprate a San Pietroburgo in un lontano ’97. Mi riconcilio con il suo saggio consiglio, che incoscientemente ho sempre seguito. La natura mi ha regalato colori vivi, luminosi, per niente scialbi, e abbastanza reticenti a cercare additivi. E poi, parliamoci chiaro, il trucco evidente è sempre volgare ed io detesto la volgarità, perché è sinonimo di una mancanza assoluta di classe. Matilda, la mia gatta senior, pazientemente mi osserva. Lo fa da quando era piccola, e adesso che è una signora di 15 anni, con il suo collare dorato di Harrods, e quel suo atteggiamento un po’ snob, non se ne perde una. Di colpo mi viene in mente uno slogan spagnolo di qualche anno fa: “Menos es más”, meno è di più, e nel caso di Matilda, il -meno ciance e più fatti- è diventato la sua priorità. Ma “menos es más” è valido per molti aspetti della nostra vita e la mia saggia gatta lo sa: “Più merendine gourmet, più spazzolate e cuscini morbidi e meno bacini, per favore!”. C’è una cosa che mi sono sempre chiesta: ma se ti trucchi tanto per trasformare il tuo viso in qualcosa che non è, quando vai dormire con il tuo compagno/ fidanzato/ marito ecc, cosa succede? Opzione A: se ti sei struccata prima di andare a dormire, quasi sicuramente ti verrà chiesto chi sei e come vi siete conosciuti, ma, se in un impeto di passione non lo hai fatto, e per apparire bella, Opzione B: sei andata a dormire truccatissima, al mattino lo sfacelo potrebbe essere mortale per chiunque. E sottoporre l’oggetto dei tuoi desideri a un infarto del miocardio è una responsabilità non da poco. Ah ecco che fa capolino un altro saggio consiglio materno: “Il troppo trucco rovina la pelle”, e lo dice lei che si è sempre truccata poco e che a 70 anni ne dimostra 45. Io aggiungo che il troppo trucco, alias la volgarità rovina anche la vita, le relazioni interpersonali, la professione, e la vista di chi ti vede. Il diavoletto che c’è in me, e che normalmente mantengo sotto controllo, davanti a certe dimostrazioni di mancanza di classe, si scatena e la mia lingua tagliente distrugge il povero/povera tapino in meno di un minuto. Ma solo mentalmente, perché esternamente, un sorrisetto beffardo mi si dipinge sul viso e lascio che la vita stessa e il tempo s’incarichi di farlo, in una sorta di snobismo decadente. Può darsi che un giorno di questi, invece di continuare a pensare di vivere secondo Lewis Carroll, nel paese delle meraviglie, ci si risveglierà trasformati in un personaggio di Kafka. Uno a caso. Silvia
Buenas me ha encantado con tu artículo no te conocía pero a partir de ahora.
Enhorabuena tienes un blog fantástico Gracias por compartir con todos.
Gracias, Rosaria! 🙂